Avete mai visto una casa che è stata costruita ai limiti di un precipizio? Una casa che gioca a nascondere i pensieri e molte volte li perde o li ritrova e all’improvviso si commuove meditando sulle persone che hanno transitato e vissuto dentro di lei e che la guerra ha portato via.
Ogni casa ha due porte: una ha il contatto con il mondo, l’altra, sul retro, si apre su panorami notturni, ombre che vagano, dirupi, abissi e scogliere mostruose battute dalle onde che usano su di loro una violenza inaudita.
Ecco quella è la casa della morte.
Al di la di quella porta c’è un andirivieni sommesso di esseri che vagano senza pace, ombre che sono andate via da questo mondo nella solitudine più triste, senza un saluto o una carezza di conforto. In quel mondo virulento la schiuma della vita ricopre le spiagge in modo quasi impercettibile ed il rumore di questa schiuma, che si forma e scompare in continuazione è inquietante.
In quel mondo la notte è priva di stelle chiare e tranquille ed il tempo non è misurabile da orologi o clessidre, è un tempo immobile.
Ora, nella nostra vita quotidiana, le notti sono separate, anche le porte che dividono due mondi sono separate, non brillano luci ma prevalgono i ricordi li, buttati alla rinfusa, che cominciano a diventare trasparenti e allora occorre ricordare ancora di più per farli ricolorare nella loro vita surreale.
Oggi dallo spioncino della porta sul retro, guardo l’abisso e mi rendo conto che i ricordi sono taglienti come pezzi di vetro e tra poco anche io potrei diventare un ricordo per qualcuno.
Pensate… se avessimo incorporato al nostro interno un pulsante di Reset come quello che si trova nei computer… periodicamente potremmo resettarci e ricominciare di nuovo con prospettive e sogni diversi ma con un diverso modo di amministrare la nostra vita e quella dei nostri simili.
Un diverso modo di preservare il mondo che in questo tempo ci sta impartendo una severa lezione che deve farci riflettere seriamente e non in modo superficiale.
Una lezione fatta di bombe, esplosioni, morti, fame, disperazione, impotenza, prevaricazione, sete di dominio e si può continuare all'infinito.
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