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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Password: Tenebra

Angoli di polvere e di buio, tutto intorno è silenzio, silenzio e quiete, ragnatele e segni del tempo che immutabile trascorre quieto dentro la cantina. Una scala, polverosa, osserva dall’alto dei suo gradini l’infinita impotenza del piccolo omino di fronte alle grandi botti costruite dal padre più di cento anni fa.  Non un rumore nella cripta che protegge un liquido pregiato e non preziose reliquie. Apro il rubinetto di una botte che maestosamente mostra la sua storia, sorseggio il vino denso, tenebroso come piace a me, come il sangue che scaturisce dal collo della vittima sacrificale immolata agli dei.  E la password è il vino, che ci permette nel chiarore della sua trasparenza paglierina di portarci verso mondi colorati di rosso o nero come tenebra. Non voglio morire e rivado indietro nel tempo attraversando la soglia di una porta che mi conduce in un “posto delle fragole” regno incontrastato della mia adolescenza, un piccolo vigneto, dove si coltivava una vite che produceva

Fiction su Rigopiano

Amo l’Abruzzo , una regione che mi ha dato il lavoro e la famiglia, leggere che a breve si comincerà a girare una fiction sulla immane tragedia che si è abbattuta a Rigopiano mi sembra una grave mancanza di rispetto verso il dolore ancora fresco e da metabolizzare dei familiari delle 29 vittime.  A Rigopiano ci andavamo a fare pic nic con i figli e raduni scout in occasioni speciali, è un luogo molto bello e tra i boschi è nascosto un cippo che commemora un pilota da caccia precipitato con il suo F 104 a causa di una manovra errata. Amo l’Abruzzo , una regione che ultimamente è stata colpita da ogni sorta di calamità naturale che hanno provato duramente tutte le strutture preposte agli aiuti e l’anima delle persone già accoltellata selvaggiamente da terremoti infiniti e distruttivi. Il turismo è in ginocchio, decine e decine di piccoli borghi, dei quali molti non conoscono nemmeno l’esistenza, sono ormai quasi disabitati a causa delle migliaia di abitazioni inagibili, la vita è

Guerra

Si è fatto giorno. É  ora. La penna in mano, concentrato di tecnologia, pronta a colpire sulla pelle gli obiettivi da centrare con le varie unità.  È una guerra impari, bisogna caricare in modo esatto utilizzando un meccanismo di precisione che farà scattare le molecole nell’arco della giornata.  Penetreranno massicciamente per colpire, mentre si diffondono all’interno del territorio carnale da conquistare. Ecco tutto è pronto, la sagoma essenziale dello strumento di vita si avvicina alla pelle, il microscopico ago fuoriesce per annusare l’aria, la mano stringe l’arma e la guida decisa, colpisce. Silenzio per almeno dieci secondi, il tempo di invadere il territorio da salvare ed occuparlo. Fatto! Si è vinta la prima battaglia della giornata! Me ne aspettano altre. Una guerra eterna che ti salva la vita. Alla fine guardi la pelle martoriata da centinaia di puntini quasi invisibili. Ferite provocate da azioni di guerriglia per individuare il nemico da combatte

Inviti suadenti

Solo in una camera di ospedale. Chiudo gli occhi e mi ritrovo seduto sul bordo di una barca che scivola lenta in un canale oscuro, mi guardo intorno, vedo immagini di esseri tristi e grigi che mi invitano ad unirmi a loro in un viaggio privilegiato tra le nebbie del tempo, c'è un posto anche per me. Rifiuto. Insistono. Silenzio assoluto nella camera. Apro gli occhi ed il cielo azzurro mi chiama attraverso i vetri della grande finestra. Chiudo gli occhi, sono stanco, devo riposare il corpo, la mente, l'anima. Luce nella camera. Tutto passa e il ricordo rimane. Mi addormento.