A mio nipote Matteo
C’è un cuore in questi momenti
che sta vivendo un'esistenza sospesa, attaccata a freddi e lucidi macchinari che
producono vita, una vita irreale, una vita meccanica. Un ragazzo che la vita la
affrontava con l’istinto unico della sopravvivenza si trova adesso a combattere
una battaglia impari e mi ricorda Leonida alle Termopili che con 300 tenne a
bada migliaia di nemici. Matteo adesso, da solo, sta tenendo a bada un nemico
che lo ha attaccato durante un intervento in sala operatoria mentre ferri
impersonali scavavano ed ispezionavano il suo cuore che a un certo punto, per
qualche istante si è fermato. Adesso lui, eroe solitario, sta combattendo da
solo la battaglia per la vita con a suo fianco due guerrieri fidati, la madre e
il padre, altri guerrieri lo sostengono a distanza da ogni luogo con affetto,
preghiere e pensieri. Fisicamente lontano, in un luogo estraneo al caldo clima
palermitano, Matteo trasformerà le nebbie del nord in caldo sole siciliano e
tornerà a tutti gli affetti che lo aspettano…
Forza Matteo, vinci la tua
battaglia.
Zio Concetto
Commenti
Posta un commento