Passa ai contenuti principali

Nel labirinto


Cammini, cammini insicuro in una foresta che non conosci, vaga, la esplori, i tuoi sensori si avventurano lungo un sentiero impervio e delicato alla ricerca della via di uscita, alla ricerca della porta illuminata che indica il confine da attraversare per tornare a casa.
Barriere impediscono il transito che porta al frastuono vivace del mondo reale.
Ecco che un muro imponente viene intercettato, guardiani protervi impediscono il passaggio ed esigono un tributo di ossigeno e sangue altrimenti sbarrano tutto.
C’è il silenzio assoluto che accompagna l’esplorazione mentre in lontananza ordini perentori organizzano l’attacco contro il nemico, luce soffusa e suoni di meccanismi alieni che guidano le macchine elettroniche che TI imprigionano per salvare la TUA vita.
Strani ticchettii e suoni sconosciuti TI fanno compagnia mentre nudo e disteso, come un Cristo in attesa, senti onde di pressione sul TUO torace, liquidi caldi che attraversano le vene, strumenti infinitesimali che attraversano e depositano nei luoghi giusti le truppe che faranno sentinella e difenderanno il TUO cuore.
Disteso, sei disteso e vago mentre esseri protetti da strane armature agiscono intorno a te, per te! una mano tiene la TUA.
Si va in guerra, all’attacco, TORNERAI vittorioso.


Forza Matteo trova la porta, aprila, ti aspettiamo…

Commenti

Post popolari in questo blog

Reset

Avete mai visto una casa che è stata costruita ai limiti di un precipizio? Una casa che gioca a nascondere i pensieri e molte volte li perde o li ritrova e all’improvviso si commuove meditando sulle persone che hanno transitato e vissuto dentro di lei e che la guerra ha portato via. Ogni casa ha due porte: una ha il contatto con il mondo, l’altra, sul retro, si apre su panorami notturni, ombre che vagano, dirupi, abissi e scogliere mostruose battute dalle onde che usano su di loro una violenza inaudita. Ecco quella è la casa della morte. Al di la di quella porta c’è un andirivieni sommesso di esseri che vagano senza pace, ombre che sono andate via da questo mondo nella solitudine più triste, senza un saluto o una carezza di conforto. In quel mondo virulento la schiuma della vita ricopre le spiagge in modo quasi impercettibile ed il rumore di questa schiuma, che si forma e scompare in continuazione è inquietante. In quel mondo la notte è priva di stelle chiare e tranquille ed il tempo

Era mio nonno

Ho sempre visto la foto di nonno Giuseppe Ferro dal basso, a casa di nonna mi guardava dal quadretto appeso al muro ed io vedevo la croce di guerra di metallo scuro e mi faceva paura.  Guardavo la nonna sempre vestita di nero incornicata dai suoi capelli bianchi testimoni di tanti dolori.  Non capivo ma mi chiedevo…poi aspettavo il giorno dei morti, il giorno che per noi bambini siciliani è particolare perché la mattina trovavamo i regali lasciateci dai nostri morti.  Ed io pensavo al nonno che non avevo mai conosciuto.  Quando andavamo al cimitero guardavo la lapide posta in alto ed io dal basso ero incuriosito da quel volto stampato nell’ovale di ceramica…ed i capelli di nonna diventavano sempre più bianchi.  Mi sono sempre chiesto com’è un nonno che non conosci, adesso lo so, è un uomo semplice che ha donato la vita per la sua patria salvando i suoi uomini mentre la morte lo aspettava al varco.  Gli eroi sono i semplici, non le persone complicate, gli eroi ragi

L'ultimo battito

Oggi ho assistito ad un spettacolo triste, la fine della vita di una farfalla.  Si agitava, si rivoltava, tentava l'impossibile, ma non c'era nulla da fare, era arrivata la fine della sua vita. Tre volte l'ho presa delicatamente e l'ho fatta volare ma dopo tre battiti d'ali precipitava per terra.  La natura aveva deciso, era bellissima con le ali aperte.  L'ho deposta in un posticino all'ombra per non farla soffrire troppo ma non si è mossa.  Sono rientrato in casa e poco dopo sono andato per vederla, non c'era più, un gatto che si aggira nel terrazzo l'aveva mangiata.  È la legge della natura.  Si dice che il battito d'ali di una farfalla provochi una tempesta dall'altra parte del mondo, a me ha provocato un sofferenza nel cuore.