I
grattacieli, arroganti e spietati si divertivano giocando con il destino
dell’uomo sconfitto, non avevano fretta. Lui, ultimo guardiano
“dell’equilibrio”, marionetta immobile, cosciente di avere perduto la
battaglia, cominciava a concimare la terra con la propria carne.
Il tempo
avrebbe riportato l’armonia e già si sentiva nell’aria una dolce nenia. Erano
gli alberi che ricominciavano a vivere.
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