Mi chiamo Lucia, sono nata a Siracusa fra il 280 e il
290 d.C. e vi scrivo da una città chiamata Venezia, una città che non è la mia,
lontana dalla mia terra e mi sento sola.
La mia famiglia era nobile, molto ricca è tra le più
importanti della città di Siracusa, mia madre si chiamava Eutichia ma di mio padre
non so dirvi nulla.
La mia casa era nel quartiere che adesso porta il mio
nome e li si trova anche la colonna del mio martirio. Ero felice a Siracusa e
da piccola giocavo con tutte le mie amiche come tutti i bambini del mondo
ignara di quello che mi sarebbe accaduto da grande, essere martirizzata e
portata via dalla mia terra. Sono stata felice da bambina e non mi mancava nulla
sotto il punto di vista economico ma soprattutto avevo un dono prezioso nel mio
piccolo cuore, la fede in Cristo. Poi sono cominciati i problemi a causa delle
persecuzioni e io e mamma abbiamo dovuto professare di nascosto la religione
cristiana mentre venivo promessa in sposa ad un giovane contro il mio volere, ed
avevo ragione.
Il mio pretendente mi denunciò a Pascasio quando venne a sapere
che ero cristiana.
Fui martirizzata in modo atroce e il 13 dicembre del 304
sono stata decapitata mentre affermavo la mia verginità e la mia
libertà di pensiero e di cristiana.
Siracusa è nel mio cuore e nei momenti più solitari
della mia giornata, ripercorro con la memoria le strade e i luoghi della mia
infanzia, rivedo i volti di chi mi voleva bene e mi sembra di sentire il suono
delle voci della mia terra…ecco mamma Eutichia che mi chiama: «Luciuzza,
Luciuzza» mentre io faccio finta di non sentirla per restare a giocare.
Fui trafugata nel 1039 da Maniace che, dopo aver liberato
Siracusa dagli Arabi, portò le mie povere spoglie a Costantinopoli, successivamente,
nel 1204, il doge veneziano Enrico Dandolo mi fece portare a Venezia e li
riposo adesso nella chiesa dei SS. Geremia e Lucia.
Vi prego siracusani, voglio tornare a casa mia, fate
quanto è in vostro potere per farmi ritornare nella mia terra, voglio essere
scaldata dal calore del sole di Siracusa e dalle vostre preghiere.
La terra dove riposo non è la mia terra ed ho ancora
il ricordo dei sette giorni trascorsi a Siracusa nel dicembre del 2004 in occasione del 17º centenario del mio martirio quando sono stata avvolta
dal calore e dalla gioia commossa delle migliaia di persone devote che mi
aspettavano per abbracciarmi.
Penso che sia tempo che io ritorni nella mia casa,
nella mia terra, tra i miei cari, sotto il mio sole.
Vi voglio bene
Nota dell'autore: penso che sia tempo che i resti della nostra Santa Lucia tornino a riposare a Siracusa, la città che l'ha vista nascere.
Un modo dolce e geniale Concetto per dare Vita alla memoria rinverdendolace dandole sangue con le emozioni. Bravo davvero. Mirka
RispondiEliminaGrazie Bianca sei sempre troppo buona nei tuoi giudizi.
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