E domani saremo anche noi nella “Torre
5”, il luogo del silenzio, dove è prigioniero ed immobile Matteo, mentre
i guardiani brulicano intorno a lui collegando fili e computer con sacchetti di
linfa vitale che danno nutrimento al dormiente. La “Torre 5” ha lunghi corridoi
asettici e silenziosi, si può camminare per duecento metri di dolore mentre
risuonano lungo le pareti i lamenti dei cari in attesa delle notizie che
arrivano solitarie e lente come una goccia d’acqua ormai prigioniera della
sete.
Nella “Torre 5” vi è una sala gigantesca con giacigli tecnologici che tengono
in vita esseri umani perduti nel dedalo di una foresta incantata che cercano
disperatamente di trovare la via del ritorno alla vita. Lanciano segnali lacrimosi
a volte o sussulti repentini che inducono all’illusione di un risveglio a lungo
atteso.
Ma poi è silenzio.
Mentre noi aspettiamo sulla “Torre
5” scrutando l’orizzonte bugiardo.
Penso...
Alla Torre 5, la torre del silenzio, con i suoi lunghissimi corridoi asettici con una linea al centro che delimitava la soglia della vita e della morte.
Alla Torre 5, la torre della speranza, con la sua grande sala che ospitava dormienti in lotta con la vita.
Alla Torre 5, la torre del pianto, che ha visto esseri umani ormai alieni dal mondo andare via in silenzio.
Penso...
Alla Torre 5, la torre del silenzio, con i suoi lunghissimi corridoi asettici con una linea al centro che delimitava la soglia della vita e della morte.
Alla Torre 5, la torre della speranza, con la sua grande sala che ospitava dormienti in lotta con la vita.
Alla Torre 5, la torre del pianto, che ha visto esseri umani ormai alieni dal mondo andare via in silenzio.
Parole intense per una situazione triste, questo brano mi riporta al Deserto dei Tartari. Auguri
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