Sono spente le stelle stasera, non vogliono guardare, per
loro è pesante assistere al costante affievolirsi dei sensi di un ragazzo di
vent’anni che aveva chiesto alla vita di attraversare il tempo della sua
esistenza nel modo migliore per portare gioia e allegria a tutti coloro che lo
incontravano.
Le stelle vigliacche stasera
girano il loro fulgore dall’altra parte, per non vedere il pianto di
occhi stanchi e asciugati dal sonno impervio e tumultuoso senza sogni. Cadono
le stelle vergognose, preferiscono attraversare l’atmosfera per bruciare come
brucia la fronte del ragazzo dormiente e senza futuro, loro non sopportano l’ingiusto
spettacolo di una vita che lentamente sta attraversando il perfido confine di
un indesiderato mondo parallelo e oscuro.
Vi siete mai chieste, stelle bellissime, cosa provoca nell’universo
il dolore di una madre, di un padre mentre guardano impotenti il loro figlio
spento? Vi siete mai chieste, stelle pulsanti, come sarete voi quando la vostra
energia sarà svanita?
Non cadete stelle, non provocate inutili illusioni a chi vi
guarda ed esprime un desiderio, perché non siete in grado di accontentare l’inutile
vana richiesta di regalare la vita ad un figlio ormai spento.
Siete bugiarde.
Siete bugiarde.
A mio nipote Matteo
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