Era pronto, si guardò attentamente nello splendido
specchio contornato dalla grande grande cornice dorata, non mancava nulla. Armato
di tutto punto, non poteva sbagliare.
Con un pugno ruppe lo specchio e si tuffò nella
dimensione del Terzo Distretto Temporale attorniato da miriadi di frammneti
aguzzi e taglienti.
Dopo un viaggio durato un giorno, o forse mille anni, l’uomo
arrivò alla meta, la fortezza che custodiva tutti i sogni dell’umanità. Osservò
soddisfatto l’incredibile panorama che si offriva ai suoi occhi mentre la luce
dell’alba, del primo giorno del terzo millennio, faceva presagire che quella
mattina sarebbero cambiate le sorti dell’umanità. Con movimenti precisi,
dettati dalla lunga esperienza, il viaggiatore consultò una mappa che lo condusse
nel luogo prefissato, un blocco di roccia monolitico antistante il muro
orientale della fortezza. Sarebbe stato il suo punto di osservazione.
Tranquillo
e sereno, cosciente della propria forza, il guardiano cominciò a scrutare il
cielo con molta attenzione cercando di individuare l’ avversario da battere, il
tempo, che prima o poi sarebbe venuto a riportare tutto allo stato primordiale
distruggendo ogni cosa. Il soldato teneva tra le braccia con noncuranza un
grande arco e due magiche frecce, che avrebbe scagliato contro il nemico.
Stanco dopo il viaggio che lo aveva portato sul posto attraverso epoche
diverse, cominciò a pensare agli eventi che lo avevano condotto in quella
regione di frontiera tra le dimensioni parallele.
Tutto
era cominciato durante una campagna di scavo, nell’antico territorio a sud di Siracusa
con il rinvenimento all’interno di una tomba rupestre, di una strana tavoletta
di argilla con iscrizioni e disegni simboleggianti la distruzione del mondo.
Secondo la descrizione, tale evento avrebbe avuto luogo tra l’alba ed il
tramonto del primo giorno del terzo millennio.
Scettici gli studiosi misero da parte il reperto che fu subito riesumato quando vennero trovate altre tavolette simili.
Scettici gli studiosi misero da parte il reperto che fu subito riesumato quando vennero trovate altre tavolette simili.
Negli
Stati Uniti all’interno di una antica riserva indiana, in India, in Siberia tra
i resti di un antichissimo insediamento preistorico e nella foresta
dell’Amazzonia, dove una tavoletta era venerata dagli Indios come una reliquia
divina. La prova definitiva fu data
dalla scoperta casuale, nell’archivio del convento dei frati di Capestrano,
tra le montagne dell’Abruzzo, di una pergamena che descriveva il luogo ove si
sarebbe verificato l’evento narrato dalle cinque tavolette di argilla.
A
quel punto furono i capi spirituali di tutte le religioni del mondo a convocare
il guardiano del tempo, l’unico in grado di cambiare gli eventi. Adesso lui era
pronto, in attesa da un minuto o forse da sempre, sicuro di non fallire.
Avrebbe trafitto il nemico al primo
colpo e tutti gli esseri umani sarebbero stati ancora padroni dei valori
spirituali protetti nella fortezza alle sue spalle.
Il
tempo, arrogante e spietato, si divertiva intanto a giocare con il destino
degli esseri umani tanto, non aveva fretta. Ma ecco che ad un tratto la testa
della sentinella comincia a segnare l’ora giusta e tutti i meccanismi del suo
sistema nervoso, si sincronizzano alla perfezione.
Strane
figure aliene, simili ad incubi ancestrali, affollano i canali della sua
fantasia cercando di distoglierlo dall’ impresa con urla inumane ed immagini
terrificanti e lascive. E’ il tempo che cerca di distrarlo ma il guardiano, in
vigile attesa, è pronto a fermarlo trapassandolo con le acuminate frecce
scagliate dal suo magico arco.
Ecco
fulmineamente il nemico che si avvicina inconsistente ed incommensurabile.
Rapida la sentinella afferra l’arco ed incocca la freccia ma non accade nulla.
Il viaggio iniziato agli albori di tutte le epoche non è servito a niente a
causa di una piccola distrazione, l’uomo ha dimenticato di collegare il filo
alle estremità.!
L’arco
non si tende. Ancora una volta il tempo è vincitore, il caos domina sovrano
nell’universo.
Mille anni dopo, sopra un monolite in cima ad una montagna nello
sperduto territorio del Terzo Distretto Temporale dell’Abruzzo Ulteriore, fu
rinvenuta una grande cornice dorata con uno specchio consumato dalle
intemperie. Recitava la parte di una immobile sentinella, gelosa guardiana
di immagini captate ed
imprigionate nel tempo.
Non
rispecchiava più visi di bambini e momenti felici di generazioni passate, ma
solitudine e silenzio.
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