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Attesa

Dall’alto. Come dalla cima di un edificio osservo la vita che volteggia tra la folla nell’aria di tutti i giorni mentre un mondo felice, infelice, tiepido, vasto e inesplorato si specchia nell'infinito.
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Io sto al mio posto. Perso tra miriadi di specchi che proiettano, imprigionandola, la mia immagine corrosa dal tempo cerco di capire quanto è grande questa sala da ballo che è il mondo.
Succede.
Che trame bizzarre, come quelle di un romanzetto da quattro soldi, ti facciano sognare e poi ti svegli e non sai più nemmeno dove sia finito il sogno che prima tenevi imprigionato con le tue mani.
Succede.
Che riscopri la vita e la ricostruisci ed impari a sorridere in modo diverso e scopri dentro di te delle risorse nascoste dalla polvere del tempo e allora ricominci, in modo diverso. Ecco.
Proprio in questo momento accanto a me scopro un piccolo vaso con un fiore, piantato nella sua poca terra, che si sta dischiudendo con il calore di questo giorno.
Egli si apre a se stesso ma anche al mondo e quindi anche a me ed io mi sento come Siddharta nel momento della rivelazione. Il panorama dell’esistenza è più bello se visto dalla sommità di una montagna.
Tutto si ridimensiona.
Auguro a tutti di vivere senza la paura di cadere nel burrone e quindi di avere il coraggio di sporgersi per scoprire il tesoro celato nel forziere, mai troppo pieno, del proprio spirito. Nessuno mai finirà di ballare e nemmeno il mondo finirà mai di girare come un Derviscio.

Commenti

  1. Sono riflessioni, le tue,da adulto consapevole ma che, nonostante,non si lascia sfuggire l'incanto del bocciòlo che porta a credere che la bellezza non sarà mai sconfitta.E questa è la vittoria che noi terremo negli occhi nell'ultima verità.Mirka

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